Pasqua in Campania e a Napoli in particolare, è una ricorrenza che tradizionalmente viene onorata con rituali di carattere religioso. Particolarmente attesa anche per i piatti tipici che vengono preparati in questa occasione, la Pasqua in Campania viene considerata anche un’occasione in cui si preferisce spostarsi da casa per raggiungere qualche bella località per dedicarsi una breve gita o un week end lungo. A stimolare questa abitudine ovviamente concorrono l’approssimarsi della bella stagione e le temperature miti, che di solito caratterizzano questo periodo.

Purtroppo nel 2020 non sarà possibile trascorrere la Pasqua in serenità fuori casa con amici e/o famiglia, ma sono sicura che chi può e lo desidera saprà dedicarsi anche una piccola consolazione, magari culinaria, nella speranza di un veloce superamento della sciagura che si è abbattuta sull’umanità. Lo auguro con il cuore a noi tutti.

Valeria D’Esposito

Continuando con le tradizioni, il Giovedì Santo che precede la domenica di Resurrezione è dedicato a “i Sepolcri”. Il rito prevede che si entri in sette chiese diverse recitando in ognuna il “Gloria, l’Ave Maria e il Pater”.

Pasqua in Campania tra religione e tradizioni

Anticamente i ragazzi indossavano il vestito di mezza stagione e le ragazze si abbigliavano in lungo. Facevano il giro delle sette chiese lasciando per ultime la chiesa di San Francesco di Paola, in piazza del Plebiscito a Napoli, proseguendo poi per via Roma (ex via Toledo), e facendo in modo che il lungo vestito di seta strusciasse sul marciapiede.

La passeggiata iniziava sempre di mattina presto, così che i giovanotti potessero mostrare il vestito primaverile, che a quei tempi prevedeva anche paglietta e bastone, giacca sbottonata per mettere in evidenza una importante catena d’oro dove vi erano anche legata le chiavi di casa e un orologio a “cipolla”. Immancabile anche il panciotto che dava un tocco di eleganza in più..

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Pasqua in Campania tra religione e tradizioni

Nei paesi di provincia le funzioni della Settimana Santa sono suggestive e spesso legate alle usanze locali. Le preparazioni per la Pasqua in Campania iniziano la prima domenica della Quaresima, quando le donne di casa, dopo la messa, seminano in vasi nuovi lenticchie, patate, grano e orzo, che poi si premurano di curare fino alla completa crescita della pianta.

Il Giovedì Santo, dopo aver decorato i vasi con carta colorata e piccoli fronzoli, li portano in Chiesa e li dispongono intorno al Sacro Sepolcro.
Il Venerdì Santo poi, dopo che un Frate Passionista ha tenuto l’omelia della Passione e Morte di Gesù, con la statua di Gesù sulla croce seguita dall’Addolorata, si avvia una processione per fare il giro del paese.
Il Sabato Santo si assiste alla benedizione dell’acqua e del fuoco e poi ogni fedele ritira un pochino di acqua benedetta in una bottiglia, dalle mani del sacerdote e in un fazzoletto ricamato un po’ di ceneri benedette.

Oggi questi rituali non sono più eseguiti come una volta, ma nella maggior parte delle province e dei paesi una massiccia presenza di fedeli continua a portare avanti con fede gli atti religiosi dedicati alla Pasqua.

Pasqua e Pasquetta, o Lunedì in Albis

La domenica di Pasqua invece è più dedita alla convivialità e alla tavola con le sue tradizionali pietanze: salumi affettati con uova sode e ricotta salata, carciofi bolliti o fritti e il classico agnello al forno con patate.
Inoltre non possono mancare una buona pastiera napoletana, Il casatiello rustico (o tortano), la colomba farcita e le tradizionalissime uova di cioccolato.

La nostra Pastiera, Racconti di Grano Chirico

Per quanto riguarda invece il lunedì successivo, tradizionalmente la giornata era dedicata al pic nic o alla scampagnata, ma negli ultimi anni le cose sono un po’ cambiate, perchè non tutti hanno la pazienza di affrontare il traffico e l’affollamento di questi giorni. Quindi ci si sposta prima, e come è giusto che sia, molti programmano in maniera più oculata come e dove trascorrere anche la pasquetta in Campania.

Alcune idee? Cliccate sui link in blu per leggere tutti i migliori consigli per l’occasione:

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Valeria D'Esposito