Il Natale in Campania è una festa molto sentita, le famiglie colgono l’occasione per riunirsi, e i loro membri che vivono fuori città cercano di non sottrarsi a questa sorta di obbligo morale, al quale in occasione della ricorrenza bisogna tener fede. Tavole meticolosamente apparecchiate, addobbi che infondono calore, zii e nonni che si danno da fare in cucina con le loro migliori preparazioni tradizionali. E poi la corsa ai regali, il richiamo ai figli che studiano o lavorano fuori, il desiderio di passare in armonia una giornata di festa.

presepe reggia di caserta visitcampania

Ogni famiglia ha le sue abitudini e tradizioni da rispolverare in questo periodo dell’anno: tante le curiosità legate ad esempio all’albero di Natale al Presepe.

Come si festeggia il Natale in Campania? Vediamo cosa succede nel dettaglio.

TRADIZIONI NATALIZIE CAMPANE: STORIA E CURIOSITÀ DEL NATALE IN CAMPANIA

Albero di Natale in Campania

Non c’è cosa migliore che descriva le tradizioni natalizie campane come i due simboli per eccellenza, quelli che sono anche i più riconoscibili in ogni parte del mondo e che ogni anno vengono allestiti anche nelle maggiori piazze.

Alzi la mano chi non ha mai passato almeno un giorno ad adocchiare i pacchi disposti sotto l’albero di Natale! Tutti noi o quasi sappiamo che non si tratta di un’invenzione napoletana o campana, ma che l’abitudine di addobbare un abete iniziò a diffondersi in Europa a partire dal Congresso di Vienna, nel 1815. Dobbiamo l’arrivo dell’albero di Natale in Italia alla Regina Margherita di Savoia, la quale ne fece installare uno nel Palazzo del Quirinale, dando inizio così ad una nuova tradizione che presto contagiò anche gli abitanti della Campania.

Da tradizione l’albero si addobba l’8 dicembre, giorno dedicato all’Immacolata Concezione, e si tolga il 6 gennaio, giorno dell’Epifania.

Leggi anche: Luci d’Artista a Salerno e Capodanno in Campania cosa fare e dove andare

Presepe

Il presepe invece venne allestito la prima volta da San Francesco d’Assisi durante Vigilia di Natale del 1200 circa, in Umbria. Esso fu il primo presepe vivente in assoluto, e si tenne nelle strade del paese perchè a quei tempi le rappresentazioni sacre in chiesa non erano consentite.

Il primo presepe con i pastori, come lo conosciamo anche oggi, risale al 1289 e fu opera dello scultore Arnolfo di Cambio. Fu l’inizio di una grande tradizione natalizia, che vide tanti artisti cimentarsi nella creazione delle statuine. Tra il Seicento e il Settecento gli artigiani napoletani ampliarono la rappresentazione inserendo tanti altri personaggi e scene di vita quotidiana, tradizione che oggi è più che mai viva e per questo non si può non visitare a Napoli San Gregorio Armeno e l’arte del presepe.

san gregorio armeno presepe napoletano
presepe napoletano

Gli zampognari

Ero molto piccola quando udii e incontrai per la prima volta sotto casa di mia nonna a Napoli gli zampognari, una sorta di pastori che in abito tradizionale girano per le strade della città intonando nenie natalizie e accettando di buon grado qualche moneta.

Una tradizione molto radicata anche nel resto della Campania, e che mantiene forte ed emozionante il richiamo all’atmosfera natalizia.

Cenone della Vigilia e pranzo di Natale in Campania

Come succede nel resto dell’Italia, anche in Campania si da una grandissima importanza alla cena della Vigilia e al pranzo di Natale. L’atto di riunirsi intorno a una tavola, la convivialità e perchè no, le grandi abbuffate intervallate dallo scambio dei regali, dalle serate di gioco tra amici e parenti è probabilmente il lato più bello che caratterizza questo periodo festivo, indipendentemente dalla religione più o meno professata.

Cucina campana di pesce obbligatoria per il Cenone della Vigilia perché il 24 dicembre è per tradizione e religione, un giorno in cui non si mangia carne, al contrario del pranzo di Natale.

Struffoli all'Anice e Strega
Struffoli all’Anice e Strega

I piatti tipici del Natale in Campania sono tanti, ma tra i più classici possiamo annoverare gli spaghetti con le vongole, il baccalà fritto, l’insalata di rinforzo, la pizza di scarole, brodo di cappone, la frittura di pesce, l’agnello al forno. E poi frutta secca, panettone, pandoro e struffoli.

Leggi anche: 15 piatti tipici della Campania

Dolci del Natale in Campania

Ai classici pandoro, panettone, struffoli anice e strega, roccocò e cassatine, alla tavola natalizia si aggiungono anche le tante rivisitazioni dei pasticcieri campani, come ad esempio il Felix, Panettone Campano a marchio registrato e i Setacciò, biscotti artigianali con miele, cioccolato, mandorle, nocciole e amarene.

Panettone

Il panettone è un dolce molto antico, nato a Milano che consiste in un grosso lievitato arricchito di burro e canditi. Oggi questo dolce tipico natalizio è stato stravolto e rivisitato in molte versioni diverse: la lievitazione è molto lunga e questo dona leggerezza e digeribilità; gli zuccheri sono utilizzati in quantità più basse e i canditi spesso sono anch’essi artigianali. Lasciate perdere i prodotti industriali ed affidatevi alla bravura dei maestri pasticcieri. In Campania non si fatica a trovare degli ottimi prodotti.

Torrone

In Campania c’è un torrone molto famoso, è uno dei simboli di Benevento ed è prodotto dall’azienda dolciaria Alberti, che insieme al Liquorificio Strega fanno da fiore all’occhiello alla città di Benevento!


Valeria D'Esposito