Mentre nelle sale cinematografiche viene proiettato l’ultimo lavoro di Ferzan Özpetek, Napoli Velata, noi di Visit Campania ripercorriamo i luoghi del film, girato nelle zone più significative della città.

Il film dalla storia drammatica, diretto dal regista turco Özpetek, ha messo l’accento sul volto più intenso, barocco e mistico di Napoli. La storia si dipana nello scenario del centro storico della città, attraverso le vicende della protagonista, che più volte assumono risvolti da opera thriller. Ma ciò che risalta in particolar modo è appunto la straordinaria bellezza ed intensità del suo set naturale: lo spettatore infatti, si trova a scoprire i luoghi del popolo, quelle zone dove il legame con le leggende del passato e le tradizioni è ancora molto sentito. Napoli è quindi la protagonista indiscussa del film, ed è “velata”, come una sposa che si cela al proprio amato e che trasuda fascino, bellezza e mistero.

Itinerario Napoli Velata. Quali sono i luoghi della città che vengono mostrati nel film?​

All’inizio del film, non si può fare a meno di restare completamente affascinati di fronte alla famosa scala ad andamento ellissoidale di Palazzo Mannajuolo, uno dei migliori esempi di architettura del ‘900, dal gusto liberty, che si trova in Via Filangieri a Chiaia.

Dopo l’introduzione, ci sono diverse scene ambientate in Via Benedetto Croce, una delle principali strade di Napoli che portano alla Chiesa Monumentale del Gesù Nuovo, o Trinità Maggiore, simbolo architettonico della Scuola Napoletana di fine 500/inizio 600. Essa gioca un ruolo fondamentale nel film, a causa dei dettagli presenti sulla facciata stessa, ossia 7 lettere dell’alfabeto aramaico che rimandano a delle note musicali, come se le piccole piramidi presenti sulla parete, le bugne, celassero in realtà un pentagramma a cielo aperto che detta una “enigmatica melodia”.

Repost @mcmathematic location: #Napoli – riportiamo descrizione originale dell'autore -#Chiesa del Gesù Nuovo….

Pubblicato da Visit Campania su Lunedì 4 maggio 2015

Presente in diverse scene anche un’altra struttura molto conosciuta: l’Obelisco dell’Immacolata, situato nella stessa piazza del Gesù Nuovo. Un’opera arricchita da sculture legate a quattro episodi del Vangelo riguardanti la Madonna. Si narra che proprio lì siano presenti delle immagini visibili soltanto in alcune ore del giorno, le quali rappresentano il culto della Santa Morte (divinità messicana).​

Napoli Velata: la città segreta, barocca, mistica, esoterica e tradizionale.

Adriana, la protagonista di Napoli Velata, alias la brava attrice Giovanna Mezzogiorno, nel film abita non molto distante dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli, luogo che sceglie per darsi appuntamento con il suo amante. Qui si possono ammirare diverse opere appartenenti a secoli differenti: ritratti, sculture, gemme, epigrafi e tanto altro ancora. Ma ciò che viene messo in risalto durante la trama è soprattutto la Stanza Segreta, situata nel piano di mezzo, dove sono esposti vari reperti dal genere erotico e sessuale.

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Farmacia degli Incurabili – uno dei luoghi di Napoli Velata

Successivamente, vi sono alcune scene girate all’interno della Farmacia degli Incurabili, luogo storico dove si incontrano arte e scienza. L’Utero Velato ne è l’esempio per eccellenza, nonchè un altro dei simbolismi utilizzati nel film.

Un altro “velo”, emblema di preservazione della riservatezza, lo vedremo durante la rappresentazione dell’antico rituale “’a figliata d’’e femminielli“, inscenato all’interno di Palazzo Pandola, e valorizzato dall’intensa interpretazione dell’attore coprotagonista Peppe Barra, noto volto del teatro napoletano tradizionale.

La Farmacia inoltre, è anche parte del Complesso degli Incurabili, insieme al famoso Ospedale Santa Maria del Popolo degli incurabili (costruito nel XVI secolo per ospitare i malati di sifilide) e alle chiese Santa Maria Succurre Miseris dei Bianchi e Santa Maria del Popolo.

Tra i momenti salienti del film, non si può non citare l’incontro tra i personaggi di Napoli Velata con i Bottari della cantica popolare di Macerata Campania e con la Sibilla. Il primo avviene all’interno della Galleria Principe, una struttura costruita nell’800 e situata tra l’Accademia delle Belle Arti ed il Museo Archeologico nazionale di Napoli. La seconda scena invece, viene girata all’ex Convento di Napoli, situato a Via San Nicola a Nilo, nei pressi della via dei Presepi (zona San Gregorio Armeno).​

Oltre alle bellezze culturali del capoluogo campano, in Napoli Velata vengono rappresentate numerose tradizioni antichissime. La scena della tombola vajassa ne è un esempio lampante. Qui ci spostiamo al Vomero, precisamente al Museo di San Martino, con la sua magnifica veduta che abbraccia tutta la città, fino ai comuni vesuviani.

Un’altra zona presente nel film e legata alla tradizione popolare è quella del mercato rionale di Porta Nolana, ricco di spirito folkloristico, di bancarelle, e di prelibatezze culinarie tipiche della città: pizze, fritti, dolci e così via.

L’ultima, ma non per ordine di importanza, tappa essenziale del film Napoli Velata, è la Cappella di San Severo, che custodisce al suo interno il famosissimo Cristo Velato, opera realizzata interamente in marmo e nota in tutto il mondo, sia per il valore artistico che per i profondi significati che reca con se. ​

Sono davvero tanti i luoghi messi in risalto dal regista Ferzan Özpetek, in una pellicola che ha attirato l’attenzione di un pubblico eterogeneo, e rinnovando in molti, anche nei cittadini stessi, la curiosità e la voglia di esplorare i luoghi più misteriosi della nostra Napoli.

Valeria D'Esposito