La Torzella Riccia Campana è detta anche cavolo greco o torza riccia.

Si tratta di una delle forme più antiche di cavolo, nata originariamente nell’area Orientale del bacino del Mediterraneo. Ha foglie carnose, ricce, di colore verde scuro, è molto e resistente al freddo, e possiede interessanti proprietà antiossidanti ed antitumorali..

Nella storia più recente questa pianta si trovava largamente coltivata negli orti delle zone Acerra e Nola, dalle quali era quasi del tutto scomparsa nel periodo che seguì la seconda guerra mondiale.

La zuppa di torzelle e patate è una ricetta campana classica, che vede l’ortaggio utilizzato in modo semplice ma gustoso. Stesso impiego viene contemplato in molte ricette e varianti della famosa minestra Maritata. Ritrovata in un orto del Comune di Marigliano, in provincia di Napoli, ne è stato recuperato il seme, e con esso un importante tassello della biodiversità della Campania. Da novembre 2020 inoltre, la torzella riccia campana è presidio slow food.

Gianluca Napolitano, il fiduciario della Condotta Slow Food Agro Nolano, ha sottolineato alcune delle sue peculiarità:

La torzella riccia campana è un alimento molto povero, presente fino alla Seconda guerra mondiale tra i cibi principali dei contadini delle nostre zone. Cresce spontaneamente, senza bisogno di molta acqua né di particolari attenzioni. Inoltre, ha un elevato contenuto di glucosinolati, che svolgono un’azione preventiva contro i tumori.

Nella cultura alimentare contadina le torzelle vengono annoverate tra i migliori alimenti consigliati per affrontare l’arrivo della stagione invernale. Le motivazioni riguardano le loro caratteristiche benefiche, ma anche il periodo della raccolta, che parte dal mese di novembre. Inoltre, la torzella è un ortaggio sano e molto nutriente, che contiene vitamina C, acido folico, fibre e potassio.

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zuppa di patate e torzella riccia campana

ingredienti

Torzelle Kg 1

Patate gialle Kg 1

1 Cipolla ramata media

Olio extravergine di oliva

Acqua 1 litro e più

Sale

Pane raffermo o tostato a piacere

Parmigiano Reggiano DOP grattugiato, 1 cucchiaio per ogni cialda

procedimento

Lascia andare un filo d’olio extravergine d’oliva e la cipolla in una casseruola, fino a doratura. Quando avrai ottenuto il profumo e il colore, aggiungi le patate tagliate a tocchi e lascia insaporire per qualche minuto.

Quando il tutto sarà ben amalgamato, aggiungi cime e torsi teneri selezionati dalla torzella, e bagna con un litro d’acqua.

Fai cuocere per almeno mezz’ora e prolunga il tempo secondo necessità, fino a che la zuppa di patate e torzelle raggiunga una consistenza appena brodosa. Aggiusta infine con il sale.
Servi la zuppa calda con formaggio grattugiato e accompagna con il pane raffermo o tostato al forno.

Per fare la cialda di parmigiano reggiano, prendi una padella antiaderente e cospargi con un cucchiaio di parmigiano, andando a coprire tutto il fondo.
Una volta sciolto il formaggio, togli dal fuoco e lascialo riposare per qualche secondo, giusto per non rischiare di rompere la crosta. Quindi stacca molto lentamente la cialda poggiandola su un piano o su una ciotola, a seconda della forma che vorrai darle. Fai raffreddare e aggiungine un pezzo per ogni piatto di zuppa di patate e torzella riccia campana.

Il vino in abbinamento

In abbinamento con la zuppa di patate e torzella riccia campana, la sommelier Fortuna Nuzzo propone un viaggio di gusto nel beneventano.

Ecco cosa suggerisce:

La Campania è terra di svariati vini, ognuno con le proprie caratteristiche peculiari. Per questa ricetta mi sposterei idealmente nella zona del Sannio, e più precisamente a Castelvenere, per un abbinamento territoriale con la Barbera del Sannio DOC.

Da non confondere con la Barbera del Piemonte, anche se porta lo stesso nome, qui non parliamo di un clone, ma di un vitigno completamente diverso da quello piemontese. Un vitigno, questo del Sannio, che si appresta a cambiare il proprio nome, (finalmente aggiungo), in Camaiola.

Questo termine pare che si riferisca ad uve in grado di “macchiare di nero”, infatti, i suoi acini sono carichi di colore. Il vino Barbera del Sannio DOC, servito ad una temperatura di circa 16-18°C, si presenta dal colore rosso rubino vivo e con piacevoli note fruttate e floreali di piccoli frutti rossi e di violetta. Il tannino è levigato, quasi impercettibile. Sorso appagante. In bocca è agile, morbido e particolarmente fresco. Di buona acidità, abbastanza persistente, si abbina bene alla zuppa di torzelle e patate. Decisamente piacevole dal primo all’ultimo sorso.

Alternativa analcolica consigliata inoltre, per questa ricetta, è un succo di mirtillo diluito con acqua in parti uguali, servito in calice, così da aver la sensazione di sorseggiare del buon vino campano e pensare ai progetti futuri.

Buona degustazione!

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Valeria D'Esposito