Teano è nota per essere stata teatro dell’incontro tra Vittorio Emanuele e Giuseppe Garibaldi, avvenuto nel 1860.
Un evento storico legato alla cittadina dell’alto casertano dal glorioso passato, di cui conserva testimonianze antichissime. La fondazione di Teano infatti, è datata alla fine del IV secolo a.C.
Siamo nel Parco Regionale di Roccamonfina e Foce del Garigliano. Teano sorge tra la via Latina – attuale Casilina – e la via Appia. L’antico nucleo urbano, arroccato sulla collina alle pendici del massiccio vulcanico di Roccamonfina, vanta un territorio fertile e generoso, e una civiltà che andò estendendosi e arricchendosi in età romana. Molti gli edifici pubblici nati in quell’epoca, che annoverano un foro, un circo, un teatro e un anfiteatro, e poi templi e impianti termali di grande valore architettonico e artistico, che la posero all’avanguardia nell’area campano laziale.
Teano, capitale dei sidicini, era la maggiore città della parte interna della Campania dopo Capua.
Teano e le eccellenze del territorio
Metà della popolazione di Teano vive nelle zone limitrofe, mantenendo ancora in vita la grande tradizione agricola che in passato ha caratterizzato cultura ed economia. Livelli di eccellenza vengono raggiunti nella produzione dell’olio, che recentemente ha ricevuto il riconoscimento della DOP. Splendido è lo spettacolo del verde dei grandi castagneti secolari visibili lungo i versanti del vulcano di Roccamonfina, che va ad unirsi ai colori vividi dei vigneti.
I vini che vengono prodotti nella zona di Teano provengono da varietà autoctone di Aglianico, Piedirosso e Falanghina. Varietà che proprio per la particolarità del terreno di origine vulcanica raggiungono un’ottima qualità, rientrando nell’IGT di Roccamonfina.
Tra le architetture rurali di grande interesse storico e le produzioni tipiche della collina si aggiungono inoltre le eccellenze ortofrutticole prodotte nella pianura, che si estende dal centro di Teano verso la via Appia. I frutteti della zona producono pesche, ciliegie, fragole, prugne, mele annurche e albicocche di Teano.
Il patrimonio agroalimentare si completa con il cece tipico, conosciuto anche come cece piccolo riccio di Teano, varietà antica a rischio di estinzione che dal 2018 è tutelata come Presidio Slow Food; e il fagiolo a pizzella. Le campagne di Teano sono note anche per la produzione di un’altra eccellenza, la nocciola mortarella.
Dove mangiare a Teano: La Locanda de Foris di Pietro Balletta
Recentemente siamo andati alla scoperta del menu primaverile de La Locanda de Foris a Teano. Nella proposta dello chef Pietro Balletta trionfano i sapori e i profumi del sottobosco con spazio alle eccellenze sidicine: asparagi selvatici, fave, cicorietta, borragine, e poi ceci, fagioli e nocciole del territorio.
Il locale si trova nel centro di Teano, nei pressi di un’antica porta che dava accesso alla città medievale. La Locanda de Foris è ospitato in un ex convento di monache di clausura sito a Calata S. Maria de Foris. Il luogo è così chiamato perché nell’antichità, quando molte fanciulle venivano iniziate al noviziato per non disperdere le proprietà, dopo che il primo convento “intra le mura” esaurì i posti disponibili, i signorotti decisero di aprirne un secondo, localizzato “de foris “.
Il ristorante Locanda de Foris nasce nel 2017 dall’esperienza dello chef Pietro Balletta, che viene da una storia di ristorazione molto lunga e costellata di successi. Una sessantina di posti a sedere, spazio all’aperto per eventi, e un’offerta il cui costo si aggira tra i 35 e i 40€ a persona, con menu di degustazione a base di prodotti del territorio e ampia scelta di vini. La cucina è essenzialmente di terra senza disdegnare gli accostamenti di mare.
Se i ceci di Teano vanno a sposarsi con la pasta mischiata e i fagioli a pizzella con il baccalà mantecato, le nocciole vanno a completare le tagliatelle con salsa di finocchio. Anche tra le carni la preferenza viene data a quelle di bufalo e di suino nero di razza casertana, non a caso conosciuto anche col nome di “pelatello teanese”.
Pietro Balletta, sidicino doc ritornato nella sua Teano dopo tante esperienze nelle cucine di diverse zone d’Italia e non solo, fa della territorialità e della stagionalità dei prodotti il suo punto di forza.
Il teatro romano di Teano e il Museo Archeologico Teanum Sidicinum
A Teano è possibile visitare due siti di grande importanza archeologica e culturale: il Teatro Romano, il più antico d’Italia che risale alla fine del II secolo a.C, e il Museo Archeologico Teanum Sidicinum. Siti che raccontano con la loro maestosità e ricchezza di reperti l’affascinante storia del popolo italico dei sidicini, un popolo di origine osca che si insediò nel territorio di Teano dando vita ad un’organizzazione sociale con una forte identità culturale.
Il Museo Archeologico Teanum Sidicinum è ospitato in un monumentale edificio tardo gotico costruito in età angioina. Il reperto più importante conservato al suo interno è un mosaico policromo ritrovato nella tomba della famiglia Geminiano, che raffigura il tema dell’adorazione dei Magi.
Info-Point Turistico Città di Teano, Piazza 23 Settembre 1943 – tel. 0823 335685
Locanda de foris, Calata Santa Maria de foris – Teano (Ce) – Cell. 328 9174945
Nonostante io sia campana non sono mai stata a Teano. Eppure la sua importanza storica è incredibile e mi vergogno sinceramente a dire di non averla mai vista prima. Mi fa molto piacere che tu abbia concentrato la tua attenzione su questa regione spesso sottovalutata, complimenti!
Wow, non conoscevo questa località, ma la Falanghina sì!