Qualche giorno fa, in diretta su Instagram, ho avuto il piacere di fare una chiacchierata virtuale sul tema “Vigilia di Natale a tavola” con la giornalista enogastronomica Antonella Amodio.
Trenta minuti di confronto online dedicati alle nostre tradizioni, durante i quali si è parlato non solo di cibo, ma anche di vini che arricchiranno la tavola delle feste natalizie. Focus sui piatti tipici campani e su tutto ciò che non può mancare al cenone del 24 dicembre, tra preparazioni speciali e giusti abbinamenti enoici.
Altresì, è stata l’occasione per farci un augurio virtuale, nella speranza che la situazione attuale possa migliorare presto. Un piccolo brindisi in amicizia: io con il liquore dolce all’anice di “Caprimoonlight”, e Antonella con un calice di pallagrello bianco, “Calù” della cantina Sclavia.
La chiacchierata è iniziata con un excursus sulla nostra amata pizza di scarole, la preparazione “cult” della tradizione. Per il famoso rustico napoletano Antonella ha fornito indicazioni per l’abbinamento: un vino bianco, anch’esso territoriale e dai profumi accentuati. La scelta ricade tra la Falanghina del Sannio dalle note floreale e dalla spiccata freschezza, mentre per chi ama le note calde di frutta e di iodio, può optare per quella prodotta verso la costa della Campania, tra le denominazioni del Falerno del Massico e dei Campi Flegrei.
Per quanto riguarda invece l’insalata di rinforzo, altro piatto dalle origini povere della nostra tradizione, il suggerimento è andato verso etichette come il Fiano di Avellino e il Greco di Tufo che abbiano qualche anno in più di maturazione, e che evidenzino così le note austere e profonde dei due vitigni.
Completano gli antipasti tipici della vigilia in Campania il polpo all’insalata e l’insalata di mare.
Tra i primi piatti, la menzione d’onore è andata agli spaghetti alle vongole, che personalmente amo cucinare con la tecnica della “risottatura”. Ovvero, la cottura in padella della pasta direttamente nel condimento, aggiungendo di tanto in tanto acqua bollente, proprio come si fa per il risotto.
Per questa preparazione Antonella abbina il vitigno amato dai Borbone: il Pallagrello Bianco. In presenza di pomodoro negli spaghetti alle vongole, si può dirottare la scelta per un Irpinia Rosato (ottenuto con uve aglianico).
Tra i secondi piatti della vigilia non possiamo dimenticare il baccalà fritto e la frittura di pesce con calamari, gamberi, anguille o capitone.
Molti aggiungono – oppure preparano in alternativa – la spigola all’acqua pazza o il cefalo in bianco. Qui non si possono esimere le bollicine campane, che sposano tra l’altro egregiamente le fritture con il pesce o le verdure: l’ Asprinio d’Aversa Spumantizzato, il Caprettone del Vesuvio, l’Agostinella Spumante, o l’immancabile Falanghina. Quest’ultima sempre sotto forma di bollicine.
I contorni tipici vertono sulla già citata insalata di rinforzo e sui broccoletti “di Natale”.
Infine i dolci. Antonella ama abbinare un vino passito o in alternativa un liquore a base di uve aglianico:
- Il Panettone. Re indiscusso della tavola natalizia e non solo, noi raccomandiamo che sia assolutamente artigianale, possibilmente acquistato da pasticcerie e da chef locali.
- Le Zeppole. Le ciambelline fritte tipiche della tradizione sorrentina, preparate con un impasto a base di farina, acqua, latte ed anice, e condite con miele, diavulilli ovvero confettini di zucchero e scorzette d’arancia.
- Gli Struffoli. Altro tipico dolce natalizio, che consiste in palline fritte e poi ricoperte di miele e diavulilli, zuccherini colorati.
- La Pasta reale . I dolcetti dai delicati colori pastello preparati con pasta di mandorle e sistemati su un’ostia che fa da base.
- I Mostaccioli. Dalla forma romboidale ricoperti di glassa al cioccolato, il cui nome è legato alle antiche preparazioni che utilizzavano il mosto.
- I Raffiuoli. A base di pan di spagna, semplici ma deliziosi, i raffioli possono essere di forma tondeggiante oppure ovali, con o senza farcitura, e sempre decorati con un velo di glassa.
- Il Roccocò. A forma di ciambella, adatto a chi ha denti forti, trae la origini dal francese rocaille per la forma di conchiglia barocca.
I vini campani per la tavola della vigilia di Natale
La lista con le diverse opportunità di scelta:
Bollicine:
- Spumante Brut Asprinio d’Aversa I Borboni
- Pietrafumante Caprettone Spumante Metodo Classico Casa Setaro
- Nove Lune Brut Metodo Classico da uve Agostinella ‘A Canc’ellera
Vini Bianchi:
- Calù Pallagrello Bianco 2019
- Falerno del Massico Bianco 2019 Villa Matilde
- Falanghina Campi Flegrei 2019 La Sibilla
- Morrone Pallagrello Bianco 2018 Alois
Vini Rosati:
- Irpinia Aglianico Rosato 2017 Borgomastro
- Rosato Costa D’Amalfi 2019 Marisa Cuomo
Vini dolci e liquori:
- Liquore Ratafià di Nonna Erminia Di Meo
- Moscato Passito Vigne Sannite
Antonella Amodio
Una delle voci più autorevoli del giornalismo enogastronomico italiano. Svolge un grande lavoro sul nostro territorio, visitando e recensendo senza sosta le cantine, le aziende vitivinicole, i ristoranti e le pizzerie della Campania e d’Italia.
Allieva di Gualtiero Marchesi, il fondatore della cucina italiana, collabora da molti anni con Luciano Pignataro wine blog, con Doctor Wine di Daniele Cernilli, con la rivista settimanale Cucina a Sud (dove ha la rubrica personale sul vino ) e con la Guida dei Ristoranti Touring Club Italiani.
Inoltre, scrive editoriali per guide prestigiose, come 50 Top Pizza e 50 Top Italy.
Natale 2020
Natale 2020 sarà diverso dagli altri, perchè come sappiamo non sarà ancora possibile festeggiare secondo tradizione. Il Natale è la festa simbolo che riunisce la famiglia attorno alla tavola, ed è anche un momento di incontro con amici e conoscenti, incontro che potrà avvenire in maniera virtuale.
In Italia infatti, gli ultimi aggiornamenti sulle regole e restrizioni per fermare la diffusione del virus durante le vacanze di Natale impongono che dal 21 dicembre al 6 gennaio 2021, agli italiani non sarà consentito viaggiare tra le 20 regioni del Paese se non per motivi di lavoro o di salute.
In particolare nei giorni 25 e 26 dicembre, così come a Capodanno, sarà vietato spostarsi al di fuori del proprio quartiere di residenza, salvo sempre per motivi di lavoro o di salute.
Più persone lasciano le città per la vita di campagna in Italia a causa delle restrizioni di blocco. Finora era consentito viaggiare tra le cosiddette zone “gialle”; aree ritenute a rischio epidemiologico moderato rispetto ad altre.
La manovra ha lo scopo di evitare il ripetersi del forte aumento che l’Italia ha già sperimentato quando i viaggi non erano regolamentati. durante le vacanze estive.
Leggi anche: Piatti tipici campani e Tradizioni del Natale in Campania
Molto stuzzicante il menù da te proposto, che mi fa riassaporare la calda atmosfera delle mie origini campane, da parte materna.
è proprio una guida dettagliata grazie mille! Già sognavo alla pizza di scarole… troppo buona, se poi ci metti pure una falanghina …
Ma quante bontà hai citato!! Viene l’acquolina in bocca solo leggendo il tuo articolo! E poi grazie per gli ottimi consigli riguardo la scelta dei vini.