Piccola guida pratica su cosa vedere nel centro storico di Napoli

Napoli è un grande teatro a cielo aperto. Io stessa ogni volta che ho l’opportunità di andarci e passarci un po’ di tempo (vivo a Caserta), resto incantata, quasi sopraffatta dalla bellezza così viva ed energica che sa trasmettermi questa città. Così alla domanda “vengo a Napoli, cosa non devo assolutamente perdermi?”, mi viene sempre da dire: trovati un posto in centro, siediti, e goditi lo spettacolo!

Passeggiata per i vicoli

La cosa più impressionante a Napoli è la presenza delle chiese. Dicono che ci siano oltre 200 edifici religiosi e un numero imprecisato di edicole votive sparse per tutta la città.

La vera bellezza del centro di Napoli però per me resta sempre l’atmosfera popolare che regna ad ogni angolo. Quell’energia unica che mi pervade quando passo per i vicoli pulsanti di vita. Persone che si parlano da balcone a balcone, venditori che esaltano la qualità delle mercanzie, scugnizzi che si inseguono tirando calci ad un pallone, motorini che sfrecciano… un vero parapiglia di voci, volti, sorrisi e “allucc n’cap”.
E poi panni stesi profumati, donne che ti guardano dalla finestrella di un “vascio”, mille profumi che ti fanno venire fame, desiderare una pizza, un babà, un caffè con le 3c( “comm c… coce”).

Il centro di Napoli? Lo ami o lo odi, le vie di mezzo in una città dall’anima così grande non sono ammesse.

Da non perdere “le belle arti” di Via Costantinopoli, una birretta serale a Piazza Bellini, un passaggio nel chiostro del Conservatorio di San Pietro a Majella dove fermarsi ad ascoltare le lezioni.

centro di napoli san gennaro street art visitcampania san gregorio armeno

Napoli Sotterranea: resti greco-romani e rifugi anti-aerei

Una parte importante della storia di Napoli è ancora viva e presente nel ventre della città. Nella Napoli sotterranea ne è passata di vita, ma allora come oggi l’inventiva non mancava, e all’interno di questi cunicoli si può ancora osservare come ci si era organizzati per la sopravvivenza durante la guerra. Tante le emozioni e le suggestioni.

Si entra da Piazza San Gaetano 68; Biglietto 10€, ridotto 8€ tutti i giorni una partenza ogni ora. Non dico altro se non: vedetela!

Botteghe dei presepi di San Gregorio Armeno

Una volta questa zona si animava soltanto sotto Natale. Oggi l’arte presepiale e il borgo dei pastori nel centro storico di Napoli sono famosi in tutto il mondo e di conseguenza visitabili tutto l’anno. Artigiani che usano anche le tecniche tradizionali forgiano statuine raffiguranti i personaggi classici del presepe napoletano, ma non solo.
Molti si dilettano a rappresentare personaggi moderni, famosi calciatori, politici e divi del momento.
E poi addobbi, souvenir, street food e trattorie che offrono piatti tipici da leccarsi i baffi.
Sia mai che vieni a Napoli e resti digiuno, senza mangiare neanche una cosina? Non esiste!

san gregorio armeno napoli centro storico pastori presepi san biagio dei librai visitcampania
borgo dei pastori a san gregorio armeno napoli centro

Ospedale delle Bambole

il “Bambolatorio”, un posto alquanto bizzarro che nel tempo e a ragione, è diventato un luogo di grande attrazione. Io ho una bella testimonianza nei racconti di mia madre, napoletana doc. Spesso mi diceva di quella volta che, da piccola e appartenente ad una famiglia molto modesta, portarono la sua unica bambolina a riparare all’Ospedale delle Bambole, e che gliela restituirono più bella di prima.
Dal sito: “l’idea di affiancare all’esistente laboratorio di restauro delle bambole, attività ultracentenaria, un laboratorio di narrazione multimediale che racconti attraverso immagini, suoni e voci la stratificazione delle esperienze di “accumulo” del passato e suggerisca la enorme potenzialità evocativa data dalle presenze che abitano l’Ospedale delle Bambole. Non si sa da quale luogo o tempo provengano, ma le loro ferite ricucite e “acconciate” si intrecciano in un unico racconto di volti, affetti e ricordi”.

napoli sotterranea centro storico di napoli visitcampania

Napoli, cosa vedere al centro storico

Il centro storico di Napoli è stato dichiarato nel 1995 patrimonio dell’umanità e vanta dei tesori architettonici e culturali unici e imperdibili.

Conservatorio e Complesso di San Pietro a Majella

Questo Conservatorio di Napoli è un istituto superiore di studi musicali fondato nel 1808 col nome di Real Collegio di Musica. Nato dall’unificazione di quattro preesistenti istituzioni musicali nate a loro volta come orfanotrofi, e nelle quali si era iniziato ad impartire insegnamenti di catechismo e di canto per i fanciulli abbandonati già a partire dal Cinquecento. Gli istituti erano il “Santa Maria di Loreto”, quello della “Pietà dei Turchini”, quello di “Sant’Onofrio a Capuana” e quello dei “Poveri di Gesù Cristo”.

Dal 1826, per ordine di Francesco I, il complesso fu invece trasferito nella sede attuale, in via San Pietro a Majella 35, assumendo la denominazione di Reale Conservatorio di Musica di San Pietro a Majella.

Una targa posta all’ingresso dell’edificio recita: “Questo antico edificio fu destinato ad accogliere la gloriosa scuola di musica napoletana ed a conservare le preziose testimonianze degli antichi conservatori dei Poveri di Gesù Cristo, Santa Maria di Loreto, Sant’Onofrio a Capuana, Pietà dei Turchini.”

DECUMANO MAGGIORE – Via dei Tribunali

L’arteria viaria del centro di Napoli che, insieme al decumano inferiore e al decumano superiore, è una delle tre strade principali dell’antico impianto urbano greco. La strada costituisce il cuore dei decumani di Napoli.

Il decumano maggiore parte più o meno da port’Alba e piazza Bellini (dove sono presenti le prime mura greche del centro storico di Napoli) continuando per via San Pietro a Majella e per via dei Tribunali, la quale incrocia con via Duomo per poi terminare al Castel Capuano. Quest’ultimo è il motivo per il quale la strada è stata chiamata sin dal Cinquecento strada dei Tribunali. Infatti, il castel Capuano, sin dagli inizi del XVI secolo, per volontà di Don Pedro di Toledo, assunse il ruolo di tribunale della città.

cose da fare e da vedere a napoli
Leggi anche: 11 cose da fare e da vedere a Napoli

Duomo di Napoli

La cattedrale di Santa Maria Assunta è una basilica monumentale nonché duomo e sede dell’arcidiocesi di Napoli.

Il duomo sorge in una piazzetta contornata da portici, e ingloba altri due edifici di culto sorti autonomamente rispetto alla cattedrale: la basilica di Santa Restituta, che custodisce il battistero più antico d’Occidente, e la Reale Cappella del Tesoro di San Gennaro, che conserva le reliquie del santo patrono della città.

Si tratta di uno dei punti più importanti del centro di Napoli, sia da un punto di vista artistico che culturale, perchè come tutti sanno qui tre volte l’anno si tiene il rito dello scioglimento del Sangue di san Gennaro.

Pio Monte della Misericordia

Pio Monte della Misericordia è un edificio monumentale del Centro di Napoli situato lungo il decumano maggiore.

Nato come istituzione benefica laica, tra le più antiche e attive della città, ospita al suo interno una chiesa seicentesca dov’è conservata la tela delle Sette opere di Misericordia del Caravaggio, tra le più importanti pitture del Seicento, ed altri prestigiosi dipinti dello stesso secolo appartenenti alla scuola napoletana.

L’intero edificio è stato reso museo nel 2005; alcune sale espongono documenti d’archivio storici fondamentali nella vita dell’istituto e ospitano la Quadreria, una delle più importanti raccolte private d’Italia.

DECUMANO INFERIORE – da Via Benedetto Croce a Via Vicaria Vecchia

Cappella Sansevero

La cappella Sansevero, detta anche chiesa di Santa Maria della Pietà o Pietatella, è tra i più illustri musei del centro di Napoli. Situata nei pressi di piazza San Domenico Maggiore, questa chiesa sconsacrata, sorge accanto al palazzo di famiglia dei principi di Sansevero e ospita capolavori come il Cristo velato di Giuseppe Sanmartino, conosciuto in tutto il mondo per il suo velo marmoreo, la Pudicizia di Antonio Corradini e il Disinganno di Francesco Queirolo.

Inoltre la cappella Sansevero è un tempio massonico carico di simbologie, e ospita anche numerose opere bizzarre come le macchine anatomiche, due corpi totalmente scarnificati dove è possibile osservare, in modo molto dettagliato, l’intero sistema circolatorio.

Uno dei luoghi più suggestivi del centro di Napoli!

Piazza del Gesù e Chiesa del Gesù Nuovo

La piazza ruota attorno al monumentale obelisco dell’Immacolata, maestosa guglia di marmo bianco e bardiglio posta al centro dello spiazzale. Da un lato vi sono alcuni storici palazzi nobiliari di stile tardo barocco, mentre dall’altro vi è un importante complesso d’architettura medievale, la chiesa delle Clarisse.

Qui vi sono due delle chiese più importanti di Napoli: la chiesa del Gesù Nuovo ed il Monastero di Santa Chiara. La prima, costruita su quello che era il palazzo Sanseverino, ha nella sua facciata quattrocentesca con bugnato a punta di diamante in pietra piperina il più tipico esempio di barocco napoletano. La seconda, che invece rappresenta la più grande chiesa di stile gotico della città, possiede il sepolcreto ufficiale dei Borbone, dove riposano i sovrani del Regno delle Due Sicilie, da Ferdinando a Francesco II.-

Chiesa del Gesù Nuovo. Napoli.

Repost @mcmathematic location: #Napoli – riportiamo descrizione originale dell’autore: Questa è la facciata della chiesa del Gesù Nuovo o Trinità Maggiore, chiesa barcocca costruita tra la fine del 1500 inizio 1600, sul preesistente palazzo “San Severino”. Questa facciata cela le “chiavi” di un mistero che alcuni studiosi solo di recente ritengono di aver svelato. Una sorta di “Codice da Vinci” senza delitti. Precisiamo subito che ciò che vedi nella foto sono delle piccole piramidi, in durissima pietra vulcanica che rivestono appunto la facciata della chiesa, si chiamano bugne, Dunque le piramidine si chiamano bugne, infatti spesso si parla di palazzo bugnato. La facciata era sul retro delle banconte da 10000 lire stampate. Bene, dietro queste bugne vi sono dei simboli di circa 10cm visibili anche dalla mia foto, le leggende narrano che tali incisioni avevano il potere di attrarre energie positive o addirittura di un “linguaggio” segreto dei tagliapietre. Nel 2010, dopo anni di ricerche, lo storico dell’arte Vincenzo De Pasquale insieme ad un musicologo ungherese e un matematico ha affermato che i segni, ben 7, sarebbero lettere dell’alfabeto aramaico (la lingua di Gesù) corrispondenti a note musicali. Dalla mia foto puoi vederne qualcuno! magari se ci ripassi facci caso non c’è bisogno di conoscere l’aramaico uno dei segni sembra un 7 un’altro sembra un 4 rovesciato. In pratica la facciata della chiesa è un pentagramma a cielo aperto!. Un enorme spartito musicale da leggere da destra a sinistra e dal basso verso l’alto. Le bugne celerebbero un concerto della durata di quasi tre quarti d’ora! che gli scopritori a ragione hanno chiamato indovina come? “Enigma”. La scoperta di una melodia che da secoli aleggia sulle nostre strade in religioso silenzio. Il sogno di De Pasquale è quello di eseguirla in pubblico proprio al Gesù Nuovo, restituendo a Napoli un frammento della sua storia infinita.

Complesso di Santa Chiara

Il Monastero di Santa Chiara è un edificio di culto monumentale del centro di Napoli, tra i più importanti e grandi complessi monastici della città. L’ingresso è su via Benedetto Croce, si trova in Piazza del Gesù Nuovo, ed è la più grande basilica gotica della città, con quattro chiostri monumentali, gli scavi archeologici e diverse altre sale nelle quali è ospitato l’omonimo Museo dell’Opera, che a sua volta comprende nella visita anche il coro delle monache, con resti di affreschi di Giotto, un grande refettorio, la sacrestia ed altri ambienti basilicali.

Piazza San Domenico Maggiore e Chiesa

Piazza San Domenico si trova lungo il decumano inferiore della città, a breve distanza da piazza del Gesù Nuovo. La piazza è crocevia di due importanti strade della città: Spaccanapoli, ovvero il decumano inferiore est-ovest, e via Mezzocannone, il cardine che taglia sud-nord.

Mappa del centro di Napoli

mappa centro storico di napoli
mappa centro di napoli

DECUMANO SUPERIORE – da Via Sapienza a Via dell’Anticaglia

Teatro romano a Via dell’Anticaglia

Il teatro romano di Neapolis o teatro romano dell’Anticaglia, è un sito archeologico che sorge nel cuore del centro di Napoli, presso il decumano superiore. Una parte del teatro segna l’ultima tappa del percorso riguardante il Sottosuolo di Napoli mentre altri frammenti sono liberamente visibili lungo i decumani.

Museo MADRE o Museo d’arte contemporanea Donnaregina

Situato a Via Settembrini 79, il Museo MADRE è stato posizionato volutamente nel cuore del centro storico e popolare di Napoli affinché irradiasse una sorta di energia positiva nel “fondamento oscuro di una città votata alla catastrofe”, come sosteneva il primo direttore Eduardo Cicelyn. L’affermazione dello scultore Brancusi, che Domenico Bianchi ha situato in calce alla sua opera ai piedi della scalinata, recita “si è fatta l’arte per dominare, per piangere, per pregare. Noi la stiamo facendo per vivere”, rappresenta in pieno lo spirito del museo.

FUORI LE MURA

Museo Archeologico Nazionale

Il MANN è tra i musei più importanti al mondo per ricchezza e unicità.

Le collezioni sono legate alla figura di Carlo III di Borbone, sul trono del Regno di Napoli dal 1734, innanzitutto perchè il re promosse la riscoperta delle città vesuviane sepolte dall’eruzione del 79 d.C. e curò la realizzazione in città di un Museo Farnesiano.

Le collezioni del MANN, divenuto Nazionale nel 1860, si sono arricchite con l’acquisizione di reperti provenienti dagli scavi nei siti della Campania e dell’Italia Meridionale. Il trasferimento della Pinacoteca a Capodimonte nel 1957 ha determinato l’attuale fisionomia di Museo Archeologico Nazionale di Napoli.

Stazione Metro Museo sezione Neapolis

Il museo Stazione Neapolis è un’area espositiva le cui installazioni sono posizionate all’interno della stazione Museo della metropolitana di Napoli e al di sotto del più ampio Museo Archeologico Nazionale di Napoli, e accessibile gratuitamente.

L’esposizione concerne i reperti archeologici della metropolitana di Napoli, rinvenuti durante i lavori di scavo della linea 1, in particolare nell’area di via Toledo, piazza Giovanni Bovio, piazza Nicola Amore e piazza Municipio, delle quali solo quest’ultima ha dato luce a circa 3000 pezzi archeologici.

Leggi anche: Tavernetta Colauri ristorante di carne a Napoli e Hotel spa a Napoli, i migliori centri benessere della città

Valeria D'Esposito